domenica 1 marzo 2009

CONFERENZA SUL NUCLEARE 28 FEBBRAIO '09 PALAZZO VECCHIO








EMERGENZA NUCLEARE:
ISTRUZIONI PER LA POPOLAZIONE
Anche se la costruzione e il funzionamento di una centrale nucleare sono strettamente monitorati e sottoposti alle norme di sicurezza nucleare, gli incidenti, per quanto improbabili, sono possibili. Il pericolo principale in caso di incidente nucleare è l’esposizione ad alti livelli di radiazioni.
Agenzia per l’Emergenza Nucleare
COSE DA SAPERE IN CASO DI EMERGENZA NUCLEARE
• Una centrale nucleare, in caso di incidente, non può causare una distru­zione della portata di una bomba atomica.
• Anche se materiali radioattivi possono essere rilasciati in una nube o pen­nacchio, non si produce una ricaduta che possa mettere a rischio imme­diato le persone.
• Ci possono essere rischi di esposizione radioattiva nelle aree circostanti, in funzione del tipo di incidente, della quantità di radioattività rilasciata e a seconda delle condizioni meteo.
• Il livello di radioattività verrà controllato dalle autorità preposte per valuta­re il pericolo potenziale e per allertare il pubblico.
• Gli abitanti della zona verranno evacuati o istruiti su come evitare i rischi delle radiazioni.
PARTECIPATE AGLI INCONTRI DI INFORMAZIONE AL PUBBLICO
I responsabili locali per le emergenze potranno dare le informazioni sulla ra­dioattività, sulle misure di sicurezza e sui piani di emergenza a livello locale, statale, regionale e di impianto.
Chiedete le informazioni su quali rischi le radiazioni presentano per la vostra famiglia. I bambini più piccoli, le donne incinte e le persone anziane possono essere più esposte di altri. Chiedete dove sono localizzate le centrali nuclea­ri, i siti di deposito di rifiuti radioattivi e le discariche di scorie nucleari.
Imparate come funzionano i sistemi di allarme della vostra comunità, quelli per le scuole, degli asili e delle case di cura – di tutti quei luoghi dove posso­no trovarsi i membri della vostra famiglia. Tenete a portata di mano le cose utili in caso di disastro:
• Torce e pile di riserva.
• Radio portatili a batterie e batterie di riserva.
• Scatola per il pronto soccorso e un manuale.
• Cibo e acqua per l’emergenza.
• Apriscatole non elettrico.
• Medicine essenziali.
• Contanti e carte di credito.
• Scarpe robuste.
OTTENETE LE INFORMAZIONI SULLE VIE DI EVACUAZIONE UFFICIALI DAI FUNZIONARI LOCALI
TERMINI PER DESCRIVERE UNA EMERGENZA NUCLEARE
Imparate i seguenti termini e il loro significato:
NOTIFICA DI EVENTO ANOMALO: significa che c’è stato un problema all’im­pianto ma che non ci si aspetta una perdita di radioattività. Non vi è richiesta alcuna azione.
ALLERTA: significa che piccole quantità di radiazioni potrebbero essere rila­sciate all’interno dell’impianto, senza arrecare danno alla popolazione. Non vi è richiesta alcuna azione.
EMERGENZA NELL’AREA DEL SITO: il termine descrive un problema più se­rio. Piccole quantità di radiazione potrebbero essere rilasciate dall’impianto. Le sirene nell’area potrebbero suonare. Ascoltate la radio o la televisione per informarvi.
EMERGENZA GENERALE: si riferisce a un problema serio. Potrebbero esser­ci perdite di radiazioni dall’impianto e al di fuori del sito industriale. Le sirene del sito industriale suoneranno. Ascoltate la radio o la televisione per informa­zioni. Preparatevi all’evacuazione o a trovare rifugio a casa vostra.
SIATE PREPARATI AD EVACUARE O A TROVARE RIFUGIO A CASA VOSTRA. PREPARATE UN PIANO DI COMUNICAZIONE D’EMERGENZA
Nel caso in cui membri della vostra famiglia siano separati gli uni dagli altri durante un disastro (una possibilità effettiva di giorno quando gli adulti sono al lavoro e i bambini a scuola) abbiate un piano per ricongiungervi. Chiedete a un parente che abita in un’altra città di fare da “contatto di famiglia”. Dopo un disastro può essere più facile comunicare con chi sta più lontano. Assicu­ratevi che ogni membro della famiglia abbia nome e numero di telefono della persona di contatto.
I piani di emergenza vengono organizzati a diversi livelli e includono anche piani di evacuazione
ASCOLTATE LA RADIO A BATTERIA O LA TELEVISIONE PER RICEVERE LE INFORMAZIONI UFFICIALI.
NON TUTTI GLI INCIDENTI NUCLEARI COMPORTANO RILASCI DI RADIAZIONI
SE VI SI CONSIGLIA DI RIMANERE A CASA
• Portate dentro gli animali domestici.
• Chiudete e bloccate porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• State in cantina o in altri luoghi sotterranei.
• State dentro finché le autorità non vi comunicano che il pericolo è cessato.
• Se dovete andare fuori, copritevi bocca e naso.
SE RIENTRATE IN CASA DA FUORI
• Fatevi la doccia e cambiate vestiti e scarpe
• Metteteli chiusi in una busta di plastica fuori dalla casa.
SE VI SI CHIEDE DI EVACUARE LA CASA
• Ascoltate radio o televisione per le informazioni sulle vie di evacuazione, sui rifugi temporanei e sulle procedure da seguire.
• Minimizzate la contaminazione a casa.
• Chiudete porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• Prendete le provviste di emergenza.
RICORDATE I VOSTRI VICINI CHE POTREBBERO AVER BISOGNO DI
ASSISTENZA – DISABILI, BAMBINI, ANZIANI
Ci sono tre modi per minimizzare l’esposizione alle radiazioni:
DISTANZA - Maggiore è la distanza tra voi e la sorgente di radiazioni, e minori radiazioni riceverete. In caso di incidente grave, i funzionari locali vi chiederanno di evacuare la zona, cosa che farà aumentare la distanza tra voi e la radiazione.
SCHERMATURA - Come la distanza, più è pesante e denso il materiale tra voi e la sorgente di radiazioni e meglio è. Per questo i funzionari locali po­trebbero chiedervi di rimanere chiusi in casa se vi è un incidente radio­logicamente significativo. In alcuni casi, le mura di casa vostra sono una schermatura sufficiente a proteggervi. Sarà distribuita una capsula di iodio stabile per proteggere la tiroide.
TEMPO - La gran parte delle perdite radioattive perde intensità in poco tempo. Limitare il tempo passato vicino alla sorgente di radiazioni riduce la quantità di radioattività che ricevete. Dopo un incidente radiologicamen­te significativo, le autorità controlleranno i livelli di radiazione per valutare quando il pericolo è passato.
DOPO L’EVENTO
Quando il pericolo immediato è cessato, evitate di mangiare cibo coltivato nel vostro orto o nelle vicinanze, o bere latte di mucca fresco, finché le autorità non abbiano eseguito le necessarie ispezioni. Ricordate che la contaminazio­ne può coinvolgere aree distanti molti chilometri dal sito dell’incidente.
www.greenpeace.it/nucleare
Il documento che hai appena letto è vero.
Quanto hai appena letto è la traduzione di un depliant informativo che l’Agenzia americana per le emergenze (www.fema.gov) distribuisce a chi vive nei pressi di una centrale nucleare. L’incidente alla centrale di Three Miles Island a Harrisbourgh in Pennsylvania (USA) nel 1979 ha reso evidente all’opinione pubblica che la sicurezza nucleare è lontana dall’essere totale e che le possibili conseguenze di un incidente non sono paragonabili a quelle causate da altre fonti.
L’eredità di Cernobyl.
Il 26 aprile 1986, un reattore della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina esplose rilasciando grandi quantità di radiazioni nell’atmosfera. La maggior parte di queste venne rilasciata nei primi 10 giorni contaminando milioni di persone e una vasta area della Russia e dell’Europa. Nei giorni successivi all’incidente, a causa di perturbazioni meteo, la nube radioattiva sprigionata durante l’incidente arrivò fino in Europa centrale, Germania, Francia, Italia, Grecia, Scandinavia e Regno Unito. In Bielorussia e Ucraina furono contaminati più di 140mila chilometri quadrati di territori e fu necessaria l’evacuazione circa 350mila persone. A 22 anni di distanza, il disastro ha ancora un pesante effetto sulla popolazione e tutt’oggi si registrano nuove vittime. Uno studio di scienziati dell’Accademia delle Scienze dell’Ucraina e della Bielorussa, pubblicato da Greenpeace nel 2006, stima che nel lungo periodo si potranno raggiungere le 140mila vittime - contro le poco più di 9 mila delle cifre ufficiali. E questo solo in Ucraina e Bielorussia, senza considerare gli altri Paesi contaminati in seguito all’incidente.
Nuove centrali, stessi rischi.
Il reattore nucleare di terza generazione ad acqua pressurizzata, di produzione francese, noto come EPR (European Pressurized Reactor) è il più grande mai realizzato nella storia, con una potenza di oltre 1600 MW. Gli EPR differiscono poco dai reattori di II generazione ma la loro maggior sicurezza è tutta da dimostrare, inoltre utilizzando Uranio e Plutonio come combustibili, generano scorie ad alta radioattività. Ancora nessun EPR è in funzione ma già vari problemi sono stati riscontrati in fase di costruzione nelle nuove centrali di Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia. A Olkiluoto, l’Autorità finlandese per la Sicurezza Nucleare, fino all’ottobre 2007, aveva segnalato ben 1.500 casi di non-conformità rispetto agli standard di sicurezza, gran parte delle quali non corretti per ragioni di tempo o economiche. Tra queste, le fondamenta di cemento armato del reattore gettate in modo scorretto che hanno causato delle fratture alla struttura, oltre a un quarto delle saldature della parte in acciaio del guscio di contenimento difettose. Il cantiere di Olkiluoto, alla fine del 2007, aveva già accumulato 30 mesi di ritardo sui 48 previsti. I costi sono lievitati dai 3,2 miliardi previsti a oltre 5 e potrebbero crescere ancora. È risultato, poi, che gli appalti dei lavori per la costruzione delle nuove centrali erano stati affidati a società prive delle necessarie competenze. La nuova generazione nucleare, nonostante la propaganda, non è in grado di garantire nessuna sicurezza.
Il nucleare conviene: vero o falso?
Quando si parla di convenienza del nucleare, ci si riferisce al solo costo del combustibile impiegato, che è più basso rispetto alle altre fonti di energia. Il costo finale dell’elet­tricità dipende, però, anche da altri fattori quali l’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto, la manutenzione, lo smaltimento dei materiali residui. Nel nucleare, il costo maggiore è rappresentato dalla realizzazione dell’impianto, un ingente investimento che può essere recuperato solo dopo 15-20 anni di attività. I costi di costruzione di una centrale nucleare oltre ad essere i più alti, rispetto a quelli di centrali di altro tipo, tendono a lievitare durante la costruzione, rendendo non più così conveniente la produzione di energia. Negli Stati Uniti, secondo le stime ufficiali, per la gran parte dei reattori costruiti, i costi effettivi hanno superato tre volte le stime iniziali. Lo stesso sta succedendo per l’EPR in costruzione in Finlandia. Il più grande gruppo energetico tedesco, E-On, afferma che un nuovo EPR può arrivare a costare “fino a 6 miliardi di euro”, esclusi i costi di smantellamento. Ancora maggiori sono le cifre di cui si parla negli USA, dove il Congresso ha introdotto, nel 2005, incentivi pubblici per oltre 18 miliardi di dollari per convincere gli investitori privati a tornare al nucleare ed evitare il crollo del settore. Tutto ciò accade mentre Enel dichiara alla stampa che l’Italia costruirà le sue nuove centrali con 3-3,5 miliardi di euro l’una, un’affermazione del tutto incoerente rispetto a quelle che circolano in altri paesi. Ma di queste informazioni, necessarie per un dibattito democratico, e una reale tutela del cittadino, non vi è traccia, così come nessuna voce alternativa trova spazio per esprimersi.
L’impossibile gestione di lungo termine delle scorie nucleari.
Ogni impianto nucleare produce un quantitativo di scorie e gran parte della centrale stessa, a fine vita, diventa una scoria da conservare per tempi lunghissimi. Nessun Paese, compresa l’Italia, dopo 60 anni di storia del nucleare, ha ancora trovato la soluzione per la gestione di lungo termine delle scorie. Si tratta di controllare per 2-3 secoli quelle a vita media e per decine di migliaia di anni quelle a vita più lunga. Chi potrà garantire questo processo nel tempo? Oltre a rappresentare un costo rilevante e poco calcolabile, la gestione di lungo termine delle scorie è un’eredità velenosa che lasciamo alle generazioni future.
La vera energia pulita.
Visto che il nucleare ha attualmente basse emissioni di gas a effetto serra, i suoi sostenitori lo presentano come l’unica alternativa credibile e realistica ai combustibili fossili. In realtà, il nucleare è una falsa soluzione al contenimento delle emissioni di CO2: i reattori presenti nel mondo forniscono solo una quota inferiore al 6,5 % dell’energia consumata dal pianeta, e due terzi di quest’energia è persa nell’ambiente come calore di scarto. Raddoppiare il numero degli impianti per diminuire le emissioni è impensabile perché vorrebbe dire inaugurare una centrale ogni due settimane, con costi di investimento inaffrontabili. A tutto ciò va aggiunto che le risorse di Uranio, “ragionevolmente sicure”, sono pari a circa 3,3 milioni di tonnellate. Agli attuali livelli di consumo, questo può garantire il funzionamento delle centrali nucleari 50 anni, comunque non oltre 70 anni, se si considerano anche le riserve “stimate”. Costruire nuovi impianti significherebbe dimezzare la disponibilità di Uranio da 70 a 35 anni. Basta pensare che gli impianti di terza generazione, gli EPR sono progettati per durarne 60 per comprendere che non è una soluzione definitiva.
Attraverso il Rapporto “Energy [R]evolution” presentato nel 2007, Greenpeace ha dimostrato come il crescente fabbisogno mondiale di energia può essere soddi­sfatto da fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica, facendo a meno del nucleare già nel 2030. Mentre il programma nucleare del Governo vale 50 miliardi di kilowattora all’anno, la combinazione di energie rinnovabili ed efficienza garantisce circa 150 miliardi di kilowattora all’anno, praticamente il triplo. Si tratta di una vera rivoluzione, ma alla portata di tutti, sostenibile ed economica. E, soprattutto, non compromette il futuro delle prossime generazioni a cui non saranno lasciate scorie in eredità. Scarica adesso il rapporto e scopri che le alternative alla crisi energetica esistono e sono tutte diverse dal nucleare.ca esistono e sono tutte diverse dal nucleare.












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