Cari amici,
con grande felicità vi comunico che in Repubblica ceca è caduto il
governo. Il parlamento ha votato la sfiducia. Per noi è una grande
vittoria: sapevamo chiaramente che l'unica forma per fermare
l'installazione della base militare radar degli USA era che il governo
cadesse. Abbiamo lavorato per oltre 2 anni in questa direzione con
permanenza e coerenza. Soprattutto è caduto un governo che rappresentava
gli interessi delle industrie militari americane.
Il nostro lavoro è stato fondamentale per dare stimoli e fiducia ai
deputati che già erano contro il radar ed insinuare dubbi in quelli che
invece erano a favore. E proprio il cambiamento di opinione da parte di
alcuni deputati ha reso possibile la caduta del governo. D'altra parte,
pressionato dallo sciopero della fame, il partito socialdemocratico ha
dovuto prendere una posizione chiara a nostro favore, cosa che rende
piu' difficile in futuro per loro cambiare opinione sulla questione del
radar. Decisiva è stata anche la collaborazione con il partito
comunista, che ha sempre appoggiato le nostre iniziative.
Grazie a tutti voi per l'appoggio ricevuto in tante attività, appoggio
che è stato determinante. Grazie alle numerose organizzazioni pacifiste,
grazie agli europarlamentari che hanno creduto nella nostra lotta,
grazie ai sindaci di diversi paesi, grazie al Movimento umanista che ha
permesso che la nostra protesta si estendesse a molti paesi europei fino
a raggiungere altri continenti.
Si dovrebbe dare grande spazio a questa notizia. Gli USA devono
riaggiustare i loro piani grazie alla protesta di un popolo che non
vuole truppe militari di una potenza straniera sul proprio territorio.
E da tutti i territori del mondo si dovrebbero ritirare gli eserciti
invasori!
E' necessario ora che in altri paesi si sviluppi una forte opposizione
alle "guerre stellari" e a favore del disarmo nucleare!
Ora, in Repubblica ceca, si apre un nuovo capitolo nella nostra lotta.
Un forte abbraccio
Jan Tamas
mercoledì 25 marzo 2009
lunedì 23 marzo 2009
Ciao a tutti
qui una lista di link delle foto delle manifestazioni fatte in giro per il
mondo per il 21 marzo
*Milano*
http://www.flickr.com/photos/tomcarbone/sets/72157615754069438/
http://picasaweb.google.com/isidoro.serrati/ManifestazioneRumorosa?feat=directlink
*Firenze*
http://www.flickr.com/photos/x-lorenzo/archives/date-posted/2009/03/21/
*Madrid*
http://www.youtube. com/watch?
v=KFrWuR2kwD0<http://www.youtube.com/watch?v=KFrWuR2kwD0>
http://picasaweb. google.com/ imagenpressenzas pain/ContraLaOcu
pacionDeIRAK1#<http://picasaweb.google.com/imagenpressenzaspain/ContraLaOcupacionDeIRAK1>
http://picasaweb. google.com/ imagenpressenzas pain/ContraLaOcu
pacionEnIrak2#<http://picasaweb.google.com/imagenpressenzaspain/ContraLaOcupacionEnIrak2>
http://www.wri- irg.org/node/ 346 <http://www.wri-irg.org/node/346>
* *
*Budapest***
LIVE online - NonViolaence Symbol,
Budapest<http://www.utv.hu/index.php?option=com_content&task=view&id=79&csomopont_id=6&kamera_id=36&Itemid=44>
*Santiago*
http://www.flickr.com/photos/rafa2010/sets/72157615637566645/
*Amsterdam *
Vedi allegato
qui una lista di link delle foto delle manifestazioni fatte in giro per il
mondo per il 21 marzo
*Milano*
http://www.flickr.com/photos/tomcarbone/sets/72157615754069438/
http://picasaweb.google.com/isidoro.serrati/ManifestazioneRumorosa?feat=directlink
*Firenze*
http://www.flickr.com/photos/x-lorenzo/archives/date-posted/2009/03/21/
*Madrid*
http://www.youtube. com/watch?
v=KFrWuR2kwD0<http://www.youtube.com/watch?v=KFrWuR2kwD0>
http://picasaweb. google.com/ imagenpressenzas pain/ContraLaOcu
pacionDeIRAK1#<http://picasaweb.google.com/imagenpressenzaspain/ContraLaOcupacionDeIRAK1>
http://picasaweb. google.com/ imagenpressenzas pain/ContraLaOcu
pacionEnIrak2#<http://picasaweb.google.com/imagenpressenzaspain/ContraLaOcupacionEnIrak2>
http://www.wri- irg.org/node/ 346 <http://www.wri-irg.org/node/346>
* *
*Budapest***
LIVE online - NonViolaence Symbol,
Budapest<http://www.utv.hu/index.php?option=com_content&task=view&id=79&csomopont_id=6&kamera_id=36&Itemid=44>
*Santiago*
http://www.flickr.com/photos/rafa2010/sets/72157615637566645/
*Amsterdam *
Vedi allegato
sabato 21 marzo 2009
Marcia degli invisibili
Ciao a tutti, qua alcune foto e videino della Marcia degli invisibili
a Firenze del 20 Marzo.
http://www.flickr.com/photos/x-lorenzo/archives/date-posted/2009/03/21/
a Firenze del 20 Marzo.
http://www.flickr.com/photos/x-lorenzo/archives/date-posted/2009/03/21/
Forum Internazionale per la Pace e il Disarmo nel Mediterraneo.
Si svolgerà a Palermo il 3 e 4 Aprile 2009
Programma:
Venerdì 3 Aprile:
Venerdì 3 Aprile:
11:30-14:00 h. Palazzo Steri – Sede del Rettorato Universitario – Piazza MarinaApertura istituzionale del Forum per la Pace , incontro e colazione con la Stampa e le Autorità
15:00-18:00 h. Università di Palermo - Facoltà di Giurisprudenza Conferenza dei Rappresentanti delle Nazioni del Mediterraneo e del mondo Accademico sui conflitti, gli armamenti nucleari, e il processo di pace nell’area del Mediterraneo.Intervento dei bambini degli asili Multietnici di Ubuntu- ambasciatori di Pace del MediterraneoHanno confermato la loro partecipazione Luisa Morgantini Vice Presidente del Parlamento Europeo, il Console onorario di Malta Dott. Alfredo Barbaro, il prof. Angelo Baracca Fisico, Ali Abu Awwad, attivista palestinese, pacifista e promotore della nonviolenza, Prof. Leoluca Orlando, parlamentare, Alfonso Di Stefano rappresentante della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella.Dichiarazione del Compromesso Etico degli studenti per la Pace e la Nonviolenza.
Sabato 4 AprileParole e Suoni per la Pace - Festa multietnica e interculturale -Piazza Verdi – Palermo
A partire dalle 18:00 apertura della festa con artisti di strada e animazione per i più piccoli, Mostra estemportanea "Shout the Peace" organizzata dai ragazzi della Human Youg Right Organisation Gazebi di presentazione della associazioni del comitato promotore della Marcia
Altre attività organizzate dalle associazioni da definire...
A partire dalle 21:00 Contributo teatrale di Lucia SardoAbsinth (rock)Corde Pazze ( pop-rock )Djeli d'Afrique ( musica afro-popolare )
Comitato promotore :
Rafael de la Rubia Mondo Senza Guerre International,
Portavoce della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza in Italia
Giorgio Schultze Europe for Peace
Emanuela Fumagalli Coordinatrice del comitato promotore nazionale della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza in Italia
Fabrizio Ferrandelli Centro delle Culture del Mediterraneo- Palermo
Conferma Partecipazione:
Sig.ra Barbara De Luca (Segreteria Generale del Forum Internazionale per la pace nel Mediterraneo)
barbara.deluca@theworldmarch.org
Tel +39 349 6451211 Sito ufficiale della Marcia Mondiale: www.marciamondiale.org
Comitato Promotore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza di Palermo:
Amref Palermo
Asantesana Onlus
Associazione "Cittadini Invisibili?No Grazie!"
Associazione antimafie "Rita Atria"
Associazione Articolo 3
Associazione Culturale Contrariamente
Associazione Culturale Meditarte Onlus
Associazione Nonviolenta Ecumenica "Riconciliazione IT"
CE.SI.E. Centro Studi e Iniziative Europeo
CEIPES Centro Internazionale Promozione dell’Educazione e dello Sviluppo
Centro Internazionale per le Culture "Ubuntu"
Centro per lo Sviluppo Creativo "Danilo Dolci"
Collettivo Giurisprudenza Libera
Human rights youth organization
Kepos
Laici Comboniani Palermo
Left
Libera Palermo
Mondo Senza Guerre Palermo
Sicilianamente
Tulime
barbara.deluca@theworldmarch.org
Tel +39 349 6451211 Sito ufficiale della Marcia Mondiale: www.marciamondiale.org
Comitato Promotore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza di Palermo:
Amref Palermo
Asantesana Onlus
Associazione "Cittadini Invisibili?No Grazie!"
Associazione antimafie "Rita Atria"
Associazione Articolo 3
Associazione Culturale Contrariamente
Associazione Culturale Meditarte Onlus
Associazione Nonviolenta Ecumenica "Riconciliazione IT"
CE.SI.E. Centro Studi e Iniziative Europeo
CEIPES Centro Internazionale Promozione dell’Educazione e dello Sviluppo
Centro Internazionale per le Culture "Ubuntu"
Centro per lo Sviluppo Creativo "Danilo Dolci"
Collettivo Giurisprudenza Libera
Human rights youth organization
Kepos
Laici Comboniani Palermo
Left
Libera Palermo
Mondo Senza Guerre Palermo
Sicilianamente
Tulime
Se qualcuno avesse bisogno di info specifiche rispetto al programma delle 2
giornate, e per l'ospitalita' (ostelli e B&B) puo' rivolgersi
direttamente Roberta Ravani roberta.ravani@theworldmarch.org
giornate, e per l'ospitalita' (ostelli e B&B) puo' rivolgersi
direttamente Roberta Ravani roberta.ravani@theworldmarch.org
giovedì 19 marzo 2009
riunione comitato promotore MM sesto
volevo ricordare che domani 20 marzo 2009 alle ore 21.00 presso il centro umanista "nuova era" a sesto fiorentino, via Puccini 59 ci sarà la
RIUNIONE COMITATO PROMOTORE DELLA MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NON VIOLENZA DI SESTO FIORENTINO E MUGELLO
RIUNIONE COMITATO PROMOTORE DELLA MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NON VIOLENZA DI SESTO FIORENTINO E MUGELLO
*Messaggio di Jan Tamas, portavoce del movimento nonviolento contro le basi
Cari amici,
oggi abbiamo vinto un'importante battaglia, anche se la guerra contro il
radar non e' ancora stata vinta.
Questa battaglia si e' svolta in Parlamento, dove il governo voleva forzare i
tempi per la ratifica dei due trattati firmati l'anno scorso con il governo
americano, senza pero' avere i voti necessari per far passare tale ratifica.
In effetti, sembrava che l'opposizione avesse abbastanza voti per fermare
questo processo, cosi'il governo ha deciso da solo di ritirare i due
trattati! Tutto questo grazie alla pressione dell'opposizione e alla paura
che essa riuscisse a bloccare gli accordi con gli Stati Uniti.
Cio' significa che non ci saranno altri voti sul tema della base radar, fino
a quando il governo non presenterà di nuovi gli accordi in Parlamento.
Il governo dice di voler aspettare la visita di Obama a Praga e l'esito
dell'incontro della Nato a Strasburgo e Kiel in aprile, prima di tentare di
nuovo di presentare gli accordi per la ratifica in Parlamento, ma secondo
alcuni non e' abbastanza forte per farlo.
Dunque per noi e' una vittoria, anche se non completa, visto che possono
ripresentare i trattati in Parlamento in qualunque momento.
Dunque continuiamo a lottare, ma oggi possiamo dire di aver vinto
un'importante battaglia.
Ora ci stiamo preparando alla visita di Obama a Praga, il 5 aprile. Domani
gli manderemo una lettera, firmata da europarlamentari, deputati, senatori e
sindaci di vari paesi europei, in cui gli chiediamo di rinunciare al
pericoloso progetto dello Scudo Spaziale.
Vi terremo informati su come procedono gli eventi qui.
Un grande abbraccio
Tami
oggi abbiamo vinto un'importante battaglia, anche se la guerra contro il
radar non e' ancora stata vinta.
Questa battaglia si e' svolta in Parlamento, dove il governo voleva forzare i
tempi per la ratifica dei due trattati firmati l'anno scorso con il governo
americano, senza pero' avere i voti necessari per far passare tale ratifica.
In effetti, sembrava che l'opposizione avesse abbastanza voti per fermare
questo processo, cosi'il governo ha deciso da solo di ritirare i due
trattati! Tutto questo grazie alla pressione dell'opposizione e alla paura
che essa riuscisse a bloccare gli accordi con gli Stati Uniti.
Cio' significa che non ci saranno altri voti sul tema della base radar, fino
a quando il governo non presenterà di nuovi gli accordi in Parlamento.
Il governo dice di voler aspettare la visita di Obama a Praga e l'esito
dell'incontro della Nato a Strasburgo e Kiel in aprile, prima di tentare di
nuovo di presentare gli accordi per la ratifica in Parlamento, ma secondo
alcuni non e' abbastanza forte per farlo.
Dunque per noi e' una vittoria, anche se non completa, visto che possono
ripresentare i trattati in Parlamento in qualunque momento.
Dunque continuiamo a lottare, ma oggi possiamo dire di aver vinto
un'importante battaglia.
Ora ci stiamo preparando alla visita di Obama a Praga, il 5 aprile. Domani
gli manderemo una lettera, firmata da europarlamentari, deputati, senatori e
sindaci di vari paesi europei, in cui gli chiediamo di rinunciare al
pericoloso progetto dello Scudo Spaziale.
Vi terremo informati su come procedono gli eventi qui.
Un grande abbraccio
Tami
lunedì 16 marzo 2009
riunione comitato promotore MM
volevo ricordare che domani 20 marzo 2009 alle ore 21.00 presso il centro umanista "nuova era" a sesto fiorentino, via Puccini 59 ci sarà la
RIUNIONE COMITATO PROMOTORE DELLA MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NON VIOLENZA DI SESTO FIORENTINO E MUGELLO
RIUNIONE COMITATO PROMOTORE DELLA MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NON VIOLENZA DI SESTO FIORENTINO E MUGELLO
manifestzione degli"invisibili" 20 marzo 2009
MONDO SENZA GUERRE
IN OCCASIONE DEL 6° ANNIVERSARIO DI INVASIONE DELL'IRAQ, ORGANIZZA LA MARCIA DEGLI INVISIBILI, VESTITI DI TUTE E MASCHERE BIANCHE.
IL CORTEO AVRA' LUOGO VENERDI' 20 MARZO, PARTIRA' DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA ALLE ORE 19 PER PROSEGUIRE VERSO LUNGARNO ACCIAIUOLI E TERMINARE IN VIA DEL CURTATONE.
DA LI UNA DELEGAZIONE ANDRA' VERSO IL CONSOLATO STATUNITENSE PER CONSEGNARE DIRETTAMENTE A MS. MARY ELLEN COUNTRYMAN UNA TARGA DI ONOROFICIENZA E UN APPELLO PER CHIEDERE LA FINE DI TUTTE LE GUERRE, LO SMANTELLAMENTO DEGLI ARSENALI, IL RITIRO DELLE TRUPPE DAI TERRITORI OCCUPATI.
PER INTERVISTE CHIAMARE
RESPONSABILE E PORTAVOCE STAFF DI MONDO SENZA GUERRE DI FIRENZE
ELISABETTA CIROCCO
CELL..3393616431
MAIL...betty@percorsoumanisti.net
IN OCCASIONE DEL 6° ANNIVERSARIO DI INVASIONE DELL'IRAQ, ORGANIZZA LA MARCIA DEGLI INVISIBILI, VESTITI DI TUTE E MASCHERE BIANCHE.
IL CORTEO AVRA' LUOGO VENERDI' 20 MARZO, PARTIRA' DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA ALLE ORE 19 PER PROSEGUIRE VERSO LUNGARNO ACCIAIUOLI E TERMINARE IN VIA DEL CURTATONE.
DA LI UNA DELEGAZIONE ANDRA' VERSO IL CONSOLATO STATUNITENSE PER CONSEGNARE DIRETTAMENTE A MS. MARY ELLEN COUNTRYMAN UNA TARGA DI ONOROFICIENZA E UN APPELLO PER CHIEDERE LA FINE DI TUTTE LE GUERRE, LO SMANTELLAMENTO DEGLI ARSENALI, IL RITIRO DELLE TRUPPE DAI TERRITORI OCCUPATI.
PER INTERVISTE CHIAMARE
RESPONSABILE E PORTAVOCE STAFF DI MONDO SENZA GUERRE DI FIRENZE
ELISABETTA CIROCCO
CELL..3393616431
MAIL...betty@percorsoumanisti.net
mercoledì 11 marzo 2009
sintesi riunione comitato promotore Marcia mondiale di sesto fiorentino
i partecipanti:
Antonella - MSG Sesto e Mugello, Tamara - Firenze Umanista e Lilith Sesto per l’iniziativa “Donne in Marcia”, Francesco - iniziativa delle Nuove Generazioni “Tribù della lucidità mentale”, Ione - Comitato promotore Toscana, Albino Anna e Roberta - Comitato Sesto F.no contro gli inceneritori, Paola - 3° circolo scuola Balducci, Aurora - 1° circolo scuola d’infanzia Azzurra, Alessandro - ass. motocross- promozione- centro umanista Nuova Era, Elena corso di educazione alla nonviolenza nelle scuole primarie - .
SINTESI:
La riunione riunione del Comitato Promotore di Sesto Fiorentino, si è tenuta giovedì 5 marzo presso la sede del Centro Umanista Nuova Era di Sesto Fiorentino.
Ogni partecipante si è presentato ed abbiamo visto insieme l’iniziativa della MM con il video spot, approfondendo con le domande che ci venivano poste.
Si è visto anche l’importanza di fare promozione da oggi al 2 ottobre attraverso l’inserimento dell’iniziativa della MM nelle normali attività delle varie realtà ed anche attraverso eventi diversi ancora da pensare.
Siamo tutti d’accordo che nelle date 2 ottobre e 11 novembre attraverso un piccolo evento sestese confluiremo nella priorità regionale spostandoci a Firenze.
Per il momento solo le scuole il 2 ottobre parteciperanno alla partenza della MM dall’interno delle scuole stesse.
Inoltre ognuno ha suggerito altre realtà o personaggi che conosce e coi quali prenderà contatto per la prossima riunione del Com. Prom. Sesto che si terrà venerdì 20 marzo alle ore 21presso il C. U. Nuova Era.
comitato promotore
domenica 8 marzo 2009
nudi per la pace!
http://www.youtube.com/watch?v=na4kN0YwCHw
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/paraguay-manifestazione/1.html
Umanisti protestano nudiper la Pace in Paraguay!!!
Umanisti protestano nudiper la Pace in Paraguay!!!
venerdì 6 marzo 2009
mercoledì 4 marzo 2009
Riunione comitato promotore Marcia Mondiale Sesto Fiorentino
martedì 3 marzo 2009
Presidio anti nucleare
Contro l'economia della paura, Per un futuro tutto "Rinnovabile"
mercoledì 4 marzo 2009
Ora: 17.00 - 18.30
Luogo: Sotto la Prefettura
Indirizzo: via Cavour, 1
Florence, Italy
Nell'ambito del recente vertice Italo-Francese è stato firmato un accordo quadro sul nucleare che apre la strada alla costruzione in Italia di almeno quattro centrali di terza generazione EPR entro dieci anni. In un momento in cui le priorità sono il superamento della crisi e la riconversione verde delle nostre economie, Berlusconi e Sarkozy firmano un'intesa dalle pesanti implicazioni economiche e dalle ancor più onerose conseguenze ambientali. Dal punto di vista ambientale non si manca mai di ricordarci che grazie alla tecnologia EPR il volume delle scorie radioattive, problema irrisolto del nucleare, si dovrebbe ridurre del 30%. Peccato che non si precisa che le scorie prodotte da queste centrali sono molto più radiattive di quelle degli impianti classici, ponendo insormontabili problemi tecnici per il loro smaltimento.Ancora una volta si vogliono spartire i soldi pubblici alle spalle dei cittadini che dovranno sostenerne i costi in termini economici ed ambientali. Quand'é che finalmente il governo Berlusconi imboccherà la via dell'efficienza energetica e delle rinnovabili invece di continuare a sperperare denaro pubblico in tecnologie obsolete e pericolose?
mercoledì 4 marzo 2009
Ora: 17.00 - 18.30
Luogo: Sotto la Prefettura
Indirizzo: via Cavour, 1
Florence, Italy
Nell'ambito del recente vertice Italo-Francese è stato firmato un accordo quadro sul nucleare che apre la strada alla costruzione in Italia di almeno quattro centrali di terza generazione EPR entro dieci anni. In un momento in cui le priorità sono il superamento della crisi e la riconversione verde delle nostre economie, Berlusconi e Sarkozy firmano un'intesa dalle pesanti implicazioni economiche e dalle ancor più onerose conseguenze ambientali. Dal punto di vista ambientale non si manca mai di ricordarci che grazie alla tecnologia EPR il volume delle scorie radioattive, problema irrisolto del nucleare, si dovrebbe ridurre del 30%. Peccato che non si precisa che le scorie prodotte da queste centrali sono molto più radiattive di quelle degli impianti classici, ponendo insormontabili problemi tecnici per il loro smaltimento.Ancora una volta si vogliono spartire i soldi pubblici alle spalle dei cittadini che dovranno sostenerne i costi in termini economici ed ambientali. Quand'é che finalmente il governo Berlusconi imboccherà la via dell'efficienza energetica e delle rinnovabili invece di continuare a sperperare denaro pubblico in tecnologie obsolete e pericolose?
domenica 1 marzo 2009
CONFERENZA SUL NUCLEARE 28 FEBBRAIO '09 PALAZZO VECCHIO
EMERGENZA NUCLEARE:
ISTRUZIONI PER LA POPOLAZIONE
ISTRUZIONI PER LA POPOLAZIONE
Anche se la costruzione e il funzionamento di una centrale nucleare sono strettamente monitorati e sottoposti alle norme di sicurezza nucleare, gli incidenti, per quanto improbabili, sono possibili. Il pericolo principale in caso di incidente nucleare è l’esposizione ad alti livelli di radiazioni.
Agenzia per l’Emergenza Nucleare
COSE DA SAPERE IN CASO DI EMERGENZA NUCLEARE
• Una centrale nucleare, in caso di incidente, non può causare una distruzione della portata di una bomba atomica.
• Anche se materiali radioattivi possono essere rilasciati in una nube o pennacchio, non si produce una ricaduta che possa mettere a rischio immediato le persone.
• Ci possono essere rischi di esposizione radioattiva nelle aree circostanti, in funzione del tipo di incidente, della quantità di radioattività rilasciata e a seconda delle condizioni meteo.
• Il livello di radioattività verrà controllato dalle autorità preposte per valutare il pericolo potenziale e per allertare il pubblico.
• Gli abitanti della zona verranno evacuati o istruiti su come evitare i rischi delle radiazioni.
PARTECIPATE AGLI INCONTRI DI INFORMAZIONE AL PUBBLICO
I responsabili locali per le emergenze potranno dare le informazioni sulla radioattività, sulle misure di sicurezza e sui piani di emergenza a livello locale, statale, regionale e di impianto.
Chiedete le informazioni su quali rischi le radiazioni presentano per la vostra famiglia. I bambini più piccoli, le donne incinte e le persone anziane possono essere più esposte di altri. Chiedete dove sono localizzate le centrali nucleari, i siti di deposito di rifiuti radioattivi e le discariche di scorie nucleari.
Imparate come funzionano i sistemi di allarme della vostra comunità, quelli per le scuole, degli asili e delle case di cura – di tutti quei luoghi dove possono trovarsi i membri della vostra famiglia. Tenete a portata di mano le cose utili in caso di disastro:
• Torce e pile di riserva.
• Radio portatili a batterie e batterie di riserva.
• Scatola per il pronto soccorso e un manuale.
• Cibo e acqua per l’emergenza.
• Apriscatole non elettrico.
• Medicine essenziali.
• Contanti e carte di credito.
• Scarpe robuste.
OTTENETE LE INFORMAZIONI SULLE VIE DI EVACUAZIONE UFFICIALI DAI FUNZIONARI LOCALI
Agenzia per l’Emergenza Nucleare
COSE DA SAPERE IN CASO DI EMERGENZA NUCLEARE
• Una centrale nucleare, in caso di incidente, non può causare una distruzione della portata di una bomba atomica.
• Anche se materiali radioattivi possono essere rilasciati in una nube o pennacchio, non si produce una ricaduta che possa mettere a rischio immediato le persone.
• Ci possono essere rischi di esposizione radioattiva nelle aree circostanti, in funzione del tipo di incidente, della quantità di radioattività rilasciata e a seconda delle condizioni meteo.
• Il livello di radioattività verrà controllato dalle autorità preposte per valutare il pericolo potenziale e per allertare il pubblico.
• Gli abitanti della zona verranno evacuati o istruiti su come evitare i rischi delle radiazioni.
PARTECIPATE AGLI INCONTRI DI INFORMAZIONE AL PUBBLICO
I responsabili locali per le emergenze potranno dare le informazioni sulla radioattività, sulle misure di sicurezza e sui piani di emergenza a livello locale, statale, regionale e di impianto.
Chiedete le informazioni su quali rischi le radiazioni presentano per la vostra famiglia. I bambini più piccoli, le donne incinte e le persone anziane possono essere più esposte di altri. Chiedete dove sono localizzate le centrali nucleari, i siti di deposito di rifiuti radioattivi e le discariche di scorie nucleari.
Imparate come funzionano i sistemi di allarme della vostra comunità, quelli per le scuole, degli asili e delle case di cura – di tutti quei luoghi dove possono trovarsi i membri della vostra famiglia. Tenete a portata di mano le cose utili in caso di disastro:
• Torce e pile di riserva.
• Radio portatili a batterie e batterie di riserva.
• Scatola per il pronto soccorso e un manuale.
• Cibo e acqua per l’emergenza.
• Apriscatole non elettrico.
• Medicine essenziali.
• Contanti e carte di credito.
• Scarpe robuste.
OTTENETE LE INFORMAZIONI SULLE VIE DI EVACUAZIONE UFFICIALI DAI FUNZIONARI LOCALI
TERMINI PER DESCRIVERE UNA EMERGENZA NUCLEARE
Imparate i seguenti termini e il loro significato:
Imparate i seguenti termini e il loro significato:
NOTIFICA DI EVENTO ANOMALO: significa che c’è stato un problema all’impianto ma che non ci si aspetta una perdita di radioattività. Non vi è richiesta alcuna azione.
ALLERTA: significa che piccole quantità di radiazioni potrebbero essere rilasciate all’interno dell’impianto, senza arrecare danno alla popolazione. Non vi è richiesta alcuna azione.
EMERGENZA NELL’AREA DEL SITO: il termine descrive un problema più serio. Piccole quantità di radiazione potrebbero essere rilasciate dall’impianto. Le sirene nell’area potrebbero suonare. Ascoltate la radio o la televisione per informarvi.
EMERGENZA GENERALE: si riferisce a un problema serio. Potrebbero esserci perdite di radiazioni dall’impianto e al di fuori del sito industriale. Le sirene del sito industriale suoneranno. Ascoltate la radio o la televisione per informazioni. Preparatevi all’evacuazione o a trovare rifugio a casa vostra.
SIATE PREPARATI AD EVACUARE O A TROVARE RIFUGIO A CASA VOSTRA. PREPARATE UN PIANO DI COMUNICAZIONE D’EMERGENZA
Nel caso in cui membri della vostra famiglia siano separati gli uni dagli altri durante un disastro (una possibilità effettiva di giorno quando gli adulti sono al lavoro e i bambini a scuola) abbiate un piano per ricongiungervi. Chiedete a un parente che abita in un’altra città di fare da “contatto di famiglia”. Dopo un disastro può essere più facile comunicare con chi sta più lontano. Assicuratevi che ogni membro della famiglia abbia nome e numero di telefono della persona di contatto.
I piani di emergenza vengono organizzati a diversi livelli e includono anche piani di evacuazione
ASCOLTATE LA RADIO A BATTERIA O LA TELEVISIONE PER RICEVERE LE INFORMAZIONI UFFICIALI.
NON TUTTI GLI INCIDENTI NUCLEARI COMPORTANO RILASCI DI RADIAZIONI
SE VI SI CONSIGLIA DI RIMANERE A CASA
• Portate dentro gli animali domestici.
• Chiudete e bloccate porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• State in cantina o in altri luoghi sotterranei.
• State dentro finché le autorità non vi comunicano che il pericolo è cessato.
• Se dovete andare fuori, copritevi bocca e naso.
SE RIENTRATE IN CASA DA FUORI
• Fatevi la doccia e cambiate vestiti e scarpe
• Metteteli chiusi in una busta di plastica fuori dalla casa.
SE VI SI CHIEDE DI EVACUARE LA CASA
• Ascoltate radio o televisione per le informazioni sulle vie di evacuazione, sui rifugi temporanei e sulle procedure da seguire.
• Minimizzate la contaminazione a casa.
• Chiudete porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• Prendete le provviste di emergenza.
ALLERTA: significa che piccole quantità di radiazioni potrebbero essere rilasciate all’interno dell’impianto, senza arrecare danno alla popolazione. Non vi è richiesta alcuna azione.
EMERGENZA NELL’AREA DEL SITO: il termine descrive un problema più serio. Piccole quantità di radiazione potrebbero essere rilasciate dall’impianto. Le sirene nell’area potrebbero suonare. Ascoltate la radio o la televisione per informarvi.
EMERGENZA GENERALE: si riferisce a un problema serio. Potrebbero esserci perdite di radiazioni dall’impianto e al di fuori del sito industriale. Le sirene del sito industriale suoneranno. Ascoltate la radio o la televisione per informazioni. Preparatevi all’evacuazione o a trovare rifugio a casa vostra.
SIATE PREPARATI AD EVACUARE O A TROVARE RIFUGIO A CASA VOSTRA. PREPARATE UN PIANO DI COMUNICAZIONE D’EMERGENZA
Nel caso in cui membri della vostra famiglia siano separati gli uni dagli altri durante un disastro (una possibilità effettiva di giorno quando gli adulti sono al lavoro e i bambini a scuola) abbiate un piano per ricongiungervi. Chiedete a un parente che abita in un’altra città di fare da “contatto di famiglia”. Dopo un disastro può essere più facile comunicare con chi sta più lontano. Assicuratevi che ogni membro della famiglia abbia nome e numero di telefono della persona di contatto.
I piani di emergenza vengono organizzati a diversi livelli e includono anche piani di evacuazione
ASCOLTATE LA RADIO A BATTERIA O LA TELEVISIONE PER RICEVERE LE INFORMAZIONI UFFICIALI.
NON TUTTI GLI INCIDENTI NUCLEARI COMPORTANO RILASCI DI RADIAZIONI
SE VI SI CONSIGLIA DI RIMANERE A CASA
• Portate dentro gli animali domestici.
• Chiudete e bloccate porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• State in cantina o in altri luoghi sotterranei.
• State dentro finché le autorità non vi comunicano che il pericolo è cessato.
• Se dovete andare fuori, copritevi bocca e naso.
SE RIENTRATE IN CASA DA FUORI
• Fatevi la doccia e cambiate vestiti e scarpe
• Metteteli chiusi in una busta di plastica fuori dalla casa.
SE VI SI CHIEDE DI EVACUARE LA CASA
• Ascoltate radio o televisione per le informazioni sulle vie di evacuazione, sui rifugi temporanei e sulle procedure da seguire.
• Minimizzate la contaminazione a casa.
• Chiudete porte e finestre.
• Spegnete i condizionatori d’aria, umidificatori, cappe aspiranti, ventilatori e forni.
• Prendete le provviste di emergenza.
RICORDATE I VOSTRI VICINI CHE POTREBBERO AVER BISOGNO DI
ASSISTENZA – DISABILI, BAMBINI, ANZIANI
Ci sono tre modi per minimizzare l’esposizione alle radiazioni:
DISTANZA - Maggiore è la distanza tra voi e la sorgente di radiazioni, e minori radiazioni riceverete. In caso di incidente grave, i funzionari locali vi chiederanno di evacuare la zona, cosa che farà aumentare la distanza tra voi e la radiazione.
SCHERMATURA - Come la distanza, più è pesante e denso il materiale tra voi e la sorgente di radiazioni e meglio è. Per questo i funzionari locali potrebbero chiedervi di rimanere chiusi in casa se vi è un incidente radiologicamente significativo. In alcuni casi, le mura di casa vostra sono una schermatura sufficiente a proteggervi. Sarà distribuita una capsula di iodio stabile per proteggere la tiroide.
TEMPO - La gran parte delle perdite radioattive perde intensità in poco tempo. Limitare il tempo passato vicino alla sorgente di radiazioni riduce la quantità di radioattività che ricevete. Dopo un incidente radiologicamente significativo, le autorità controlleranno i livelli di radiazione per valutare quando il pericolo è passato.
DOPO L’EVENTO
Quando il pericolo immediato è cessato, evitate di mangiare cibo coltivato nel vostro orto o nelle vicinanze, o bere latte di mucca fresco, finché le autorità non abbiano eseguito le necessarie ispezioni. Ricordate che la contaminazione può coinvolgere aree distanti molti chilometri dal sito dell’incidente.
Ci sono tre modi per minimizzare l’esposizione alle radiazioni:
DISTANZA - Maggiore è la distanza tra voi e la sorgente di radiazioni, e minori radiazioni riceverete. In caso di incidente grave, i funzionari locali vi chiederanno di evacuare la zona, cosa che farà aumentare la distanza tra voi e la radiazione.
SCHERMATURA - Come la distanza, più è pesante e denso il materiale tra voi e la sorgente di radiazioni e meglio è. Per questo i funzionari locali potrebbero chiedervi di rimanere chiusi in casa se vi è un incidente radiologicamente significativo. In alcuni casi, le mura di casa vostra sono una schermatura sufficiente a proteggervi. Sarà distribuita una capsula di iodio stabile per proteggere la tiroide.
TEMPO - La gran parte delle perdite radioattive perde intensità in poco tempo. Limitare il tempo passato vicino alla sorgente di radiazioni riduce la quantità di radioattività che ricevete. Dopo un incidente radiologicamente significativo, le autorità controlleranno i livelli di radiazione per valutare quando il pericolo è passato.
DOPO L’EVENTO
Quando il pericolo immediato è cessato, evitate di mangiare cibo coltivato nel vostro orto o nelle vicinanze, o bere latte di mucca fresco, finché le autorità non abbiano eseguito le necessarie ispezioni. Ricordate che la contaminazione può coinvolgere aree distanti molti chilometri dal sito dell’incidente.
www.greenpeace.it/nucleare
Il documento che hai appena letto è vero.
Quanto hai appena letto è la traduzione di un depliant informativo che l’Agenzia americana per le emergenze (www.fema.gov) distribuisce a chi vive nei pressi di una centrale nucleare. L’incidente alla centrale di Three Miles Island a Harrisbourgh in Pennsylvania (USA) nel 1979 ha reso evidente all’opinione pubblica che la sicurezza nucleare è lontana dall’essere totale e che le possibili conseguenze di un incidente non sono paragonabili a quelle causate da altre fonti.
L’eredità di Cernobyl.
Il 26 aprile 1986, un reattore della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina esplose rilasciando grandi quantità di radiazioni nell’atmosfera. La maggior parte di queste venne rilasciata nei primi 10 giorni contaminando milioni di persone e una vasta area della Russia e dell’Europa. Nei giorni successivi all’incidente, a causa di perturbazioni meteo, la nube radioattiva sprigionata durante l’incidente arrivò fino in Europa centrale, Germania, Francia, Italia, Grecia, Scandinavia e Regno Unito. In Bielorussia e Ucraina furono contaminati più di 140mila chilometri quadrati di territori e fu necessaria l’evacuazione circa 350mila persone. A 22 anni di distanza, il disastro ha ancora un pesante effetto sulla popolazione e tutt’oggi si registrano nuove vittime. Uno studio di scienziati dell’Accademia delle Scienze dell’Ucraina e della Bielorussa, pubblicato da Greenpeace nel 2006, stima che nel lungo periodo si potranno raggiungere le 140mila vittime - contro le poco più di 9 mila delle cifre ufficiali. E questo solo in Ucraina e Bielorussia, senza considerare gli altri Paesi contaminati in seguito all’incidente.
Nuove centrali, stessi rischi.
Il reattore nucleare di terza generazione ad acqua pressurizzata, di produzione francese, noto come EPR (European Pressurized Reactor) è il più grande mai realizzato nella storia, con una potenza di oltre 1600 MW. Gli EPR differiscono poco dai reattori di II generazione ma la loro maggior sicurezza è tutta da dimostrare, inoltre utilizzando Uranio e Plutonio come combustibili, generano scorie ad alta radioattività. Ancora nessun EPR è in funzione ma già vari problemi sono stati riscontrati in fase di costruzione nelle nuove centrali di Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia. A Olkiluoto, l’Autorità finlandese per la Sicurezza Nucleare, fino all’ottobre 2007, aveva segnalato ben 1.500 casi di non-conformità rispetto agli standard di sicurezza, gran parte delle quali non corretti per ragioni di tempo o economiche. Tra queste, le fondamenta di cemento armato del reattore gettate in modo scorretto che hanno causato delle fratture alla struttura, oltre a un quarto delle saldature della parte in acciaio del guscio di contenimento difettose. Il cantiere di Olkiluoto, alla fine del 2007, aveva già accumulato 30 mesi di ritardo sui 48 previsti. I costi sono lievitati dai 3,2 miliardi previsti a oltre 5 e potrebbero crescere ancora. È risultato, poi, che gli appalti dei lavori per la costruzione delle nuove centrali erano stati affidati a società prive delle necessarie competenze. La nuova generazione nucleare, nonostante la propaganda, non è in grado di garantire nessuna sicurezza.
Il nucleare conviene: vero o falso?
Quando si parla di convenienza del nucleare, ci si riferisce al solo costo del combustibile impiegato, che è più basso rispetto alle altre fonti di energia. Il costo finale dell’elettricità dipende, però, anche da altri fattori quali l’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto, la manutenzione, lo smaltimento dei materiali residui. Nel nucleare, il costo maggiore è rappresentato dalla realizzazione dell’impianto, un ingente investimento che può essere recuperato solo dopo 15-20 anni di attività. I costi di costruzione di una centrale nucleare oltre ad essere i più alti, rispetto a quelli di centrali di altro tipo, tendono a lievitare durante la costruzione, rendendo non più così conveniente la produzione di energia. Negli Stati Uniti, secondo le stime ufficiali, per la gran parte dei reattori costruiti, i costi effettivi hanno superato tre volte le stime iniziali. Lo stesso sta succedendo per l’EPR in costruzione in Finlandia. Il più grande gruppo energetico tedesco, E-On, afferma che un nuovo EPR può arrivare a costare “fino a 6 miliardi di euro”, esclusi i costi di smantellamento. Ancora maggiori sono le cifre di cui si parla negli USA, dove il Congresso ha introdotto, nel 2005, incentivi pubblici per oltre 18 miliardi di dollari per convincere gli investitori privati a tornare al nucleare ed evitare il crollo del settore. Tutto ciò accade mentre Enel dichiara alla stampa che l’Italia costruirà le sue nuove centrali con 3-3,5 miliardi di euro l’una, un’affermazione del tutto incoerente rispetto a quelle che circolano in altri paesi. Ma di queste informazioni, necessarie per un dibattito democratico, e una reale tutela del cittadino, non vi è traccia, così come nessuna voce alternativa trova spazio per esprimersi.
L’impossibile gestione di lungo termine delle scorie nucleari.
Ogni impianto nucleare produce un quantitativo di scorie e gran parte della centrale stessa, a fine vita, diventa una scoria da conservare per tempi lunghissimi. Nessun Paese, compresa l’Italia, dopo 60 anni di storia del nucleare, ha ancora trovato la soluzione per la gestione di lungo termine delle scorie. Si tratta di controllare per 2-3 secoli quelle a vita media e per decine di migliaia di anni quelle a vita più lunga. Chi potrà garantire questo processo nel tempo? Oltre a rappresentare un costo rilevante e poco calcolabile, la gestione di lungo termine delle scorie è un’eredità velenosa che lasciamo alle generazioni future.
La vera energia pulita.
Visto che il nucleare ha attualmente basse emissioni di gas a effetto serra, i suoi sostenitori lo presentano come l’unica alternativa credibile e realistica ai combustibili fossili. In realtà, il nucleare è una falsa soluzione al contenimento delle emissioni di CO2: i reattori presenti nel mondo forniscono solo una quota inferiore al 6,5 % dell’energia consumata dal pianeta, e due terzi di quest’energia è persa nell’ambiente come calore di scarto. Raddoppiare il numero degli impianti per diminuire le emissioni è impensabile perché vorrebbe dire inaugurare una centrale ogni due settimane, con costi di investimento inaffrontabili. A tutto ciò va aggiunto che le risorse di Uranio, “ragionevolmente sicure”, sono pari a circa 3,3 milioni di tonnellate. Agli attuali livelli di consumo, questo può garantire il funzionamento delle centrali nucleari 50 anni, comunque non oltre 70 anni, se si considerano anche le riserve “stimate”. Costruire nuovi impianti significherebbe dimezzare la disponibilità di Uranio da 70 a 35 anni. Basta pensare che gli impianti di terza generazione, gli EPR sono progettati per durarne 60 per comprendere che non è una soluzione definitiva.
Attraverso il Rapporto “Energy [R]evolution” presentato nel 2007, Greenpeace ha dimostrato come il crescente fabbisogno mondiale di energia può essere soddisfatto da fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica, facendo a meno del nucleare già nel 2030. Mentre il programma nucleare del Governo vale 50 miliardi di kilowattora all’anno, la combinazione di energie rinnovabili ed efficienza garantisce circa 150 miliardi di kilowattora all’anno, praticamente il triplo. Si tratta di una vera rivoluzione, ma alla portata di tutti, sostenibile ed economica. E, soprattutto, non compromette il futuro delle prossime generazioni a cui non saranno lasciate scorie in eredità. Scarica adesso il rapporto e scopri che le alternative alla crisi energetica esistono e sono tutte diverse dal nucleare.ca esistono e sono tutte diverse dal nucleare.
Il documento che hai appena letto è vero.
Quanto hai appena letto è la traduzione di un depliant informativo che l’Agenzia americana per le emergenze (www.fema.gov) distribuisce a chi vive nei pressi di una centrale nucleare. L’incidente alla centrale di Three Miles Island a Harrisbourgh in Pennsylvania (USA) nel 1979 ha reso evidente all’opinione pubblica che la sicurezza nucleare è lontana dall’essere totale e che le possibili conseguenze di un incidente non sono paragonabili a quelle causate da altre fonti.
L’eredità di Cernobyl.
Il 26 aprile 1986, un reattore della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina esplose rilasciando grandi quantità di radiazioni nell’atmosfera. La maggior parte di queste venne rilasciata nei primi 10 giorni contaminando milioni di persone e una vasta area della Russia e dell’Europa. Nei giorni successivi all’incidente, a causa di perturbazioni meteo, la nube radioattiva sprigionata durante l’incidente arrivò fino in Europa centrale, Germania, Francia, Italia, Grecia, Scandinavia e Regno Unito. In Bielorussia e Ucraina furono contaminati più di 140mila chilometri quadrati di territori e fu necessaria l’evacuazione circa 350mila persone. A 22 anni di distanza, il disastro ha ancora un pesante effetto sulla popolazione e tutt’oggi si registrano nuove vittime. Uno studio di scienziati dell’Accademia delle Scienze dell’Ucraina e della Bielorussa, pubblicato da Greenpeace nel 2006, stima che nel lungo periodo si potranno raggiungere le 140mila vittime - contro le poco più di 9 mila delle cifre ufficiali. E questo solo in Ucraina e Bielorussia, senza considerare gli altri Paesi contaminati in seguito all’incidente.
Nuove centrali, stessi rischi.
Il reattore nucleare di terza generazione ad acqua pressurizzata, di produzione francese, noto come EPR (European Pressurized Reactor) è il più grande mai realizzato nella storia, con una potenza di oltre 1600 MW. Gli EPR differiscono poco dai reattori di II generazione ma la loro maggior sicurezza è tutta da dimostrare, inoltre utilizzando Uranio e Plutonio come combustibili, generano scorie ad alta radioattività. Ancora nessun EPR è in funzione ma già vari problemi sono stati riscontrati in fase di costruzione nelle nuove centrali di Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia. A Olkiluoto, l’Autorità finlandese per la Sicurezza Nucleare, fino all’ottobre 2007, aveva segnalato ben 1.500 casi di non-conformità rispetto agli standard di sicurezza, gran parte delle quali non corretti per ragioni di tempo o economiche. Tra queste, le fondamenta di cemento armato del reattore gettate in modo scorretto che hanno causato delle fratture alla struttura, oltre a un quarto delle saldature della parte in acciaio del guscio di contenimento difettose. Il cantiere di Olkiluoto, alla fine del 2007, aveva già accumulato 30 mesi di ritardo sui 48 previsti. I costi sono lievitati dai 3,2 miliardi previsti a oltre 5 e potrebbero crescere ancora. È risultato, poi, che gli appalti dei lavori per la costruzione delle nuove centrali erano stati affidati a società prive delle necessarie competenze. La nuova generazione nucleare, nonostante la propaganda, non è in grado di garantire nessuna sicurezza.
Il nucleare conviene: vero o falso?
Quando si parla di convenienza del nucleare, ci si riferisce al solo costo del combustibile impiegato, che è più basso rispetto alle altre fonti di energia. Il costo finale dell’elettricità dipende, però, anche da altri fattori quali l’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto, la manutenzione, lo smaltimento dei materiali residui. Nel nucleare, il costo maggiore è rappresentato dalla realizzazione dell’impianto, un ingente investimento che può essere recuperato solo dopo 15-20 anni di attività. I costi di costruzione di una centrale nucleare oltre ad essere i più alti, rispetto a quelli di centrali di altro tipo, tendono a lievitare durante la costruzione, rendendo non più così conveniente la produzione di energia. Negli Stati Uniti, secondo le stime ufficiali, per la gran parte dei reattori costruiti, i costi effettivi hanno superato tre volte le stime iniziali. Lo stesso sta succedendo per l’EPR in costruzione in Finlandia. Il più grande gruppo energetico tedesco, E-On, afferma che un nuovo EPR può arrivare a costare “fino a 6 miliardi di euro”, esclusi i costi di smantellamento. Ancora maggiori sono le cifre di cui si parla negli USA, dove il Congresso ha introdotto, nel 2005, incentivi pubblici per oltre 18 miliardi di dollari per convincere gli investitori privati a tornare al nucleare ed evitare il crollo del settore. Tutto ciò accade mentre Enel dichiara alla stampa che l’Italia costruirà le sue nuove centrali con 3-3,5 miliardi di euro l’una, un’affermazione del tutto incoerente rispetto a quelle che circolano in altri paesi. Ma di queste informazioni, necessarie per un dibattito democratico, e una reale tutela del cittadino, non vi è traccia, così come nessuna voce alternativa trova spazio per esprimersi.
L’impossibile gestione di lungo termine delle scorie nucleari.
Ogni impianto nucleare produce un quantitativo di scorie e gran parte della centrale stessa, a fine vita, diventa una scoria da conservare per tempi lunghissimi. Nessun Paese, compresa l’Italia, dopo 60 anni di storia del nucleare, ha ancora trovato la soluzione per la gestione di lungo termine delle scorie. Si tratta di controllare per 2-3 secoli quelle a vita media e per decine di migliaia di anni quelle a vita più lunga. Chi potrà garantire questo processo nel tempo? Oltre a rappresentare un costo rilevante e poco calcolabile, la gestione di lungo termine delle scorie è un’eredità velenosa che lasciamo alle generazioni future.
La vera energia pulita.
Visto che il nucleare ha attualmente basse emissioni di gas a effetto serra, i suoi sostenitori lo presentano come l’unica alternativa credibile e realistica ai combustibili fossili. In realtà, il nucleare è una falsa soluzione al contenimento delle emissioni di CO2: i reattori presenti nel mondo forniscono solo una quota inferiore al 6,5 % dell’energia consumata dal pianeta, e due terzi di quest’energia è persa nell’ambiente come calore di scarto. Raddoppiare il numero degli impianti per diminuire le emissioni è impensabile perché vorrebbe dire inaugurare una centrale ogni due settimane, con costi di investimento inaffrontabili. A tutto ciò va aggiunto che le risorse di Uranio, “ragionevolmente sicure”, sono pari a circa 3,3 milioni di tonnellate. Agli attuali livelli di consumo, questo può garantire il funzionamento delle centrali nucleari 50 anni, comunque non oltre 70 anni, se si considerano anche le riserve “stimate”. Costruire nuovi impianti significherebbe dimezzare la disponibilità di Uranio da 70 a 35 anni. Basta pensare che gli impianti di terza generazione, gli EPR sono progettati per durarne 60 per comprendere che non è una soluzione definitiva.
Attraverso il Rapporto “Energy [R]evolution” presentato nel 2007, Greenpeace ha dimostrato come il crescente fabbisogno mondiale di energia può essere soddisfatto da fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica, facendo a meno del nucleare già nel 2030. Mentre il programma nucleare del Governo vale 50 miliardi di kilowattora all’anno, la combinazione di energie rinnovabili ed efficienza garantisce circa 150 miliardi di kilowattora all’anno, praticamente il triplo. Si tratta di una vera rivoluzione, ma alla portata di tutti, sostenibile ed economica. E, soprattutto, non compromette il futuro delle prossime generazioni a cui non saranno lasciate scorie in eredità. Scarica adesso il rapporto e scopri che le alternative alla crisi energetica esistono e sono tutte diverse dal nucleare.ca esistono e sono tutte diverse dal nucleare.
L'attacco al diritto di sciopero
Cub - Confederazione Cobas - SdL intercategoriale
Comunicato stampa
L'attacco al diritto di sciopero
è un attacco alla democrazia
Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.
Dietro un linguaggio formalmente tecnicistico, presentato come un intervento per il solo settore trasporti, il governo predispone la legislazione per gestire la fase attuale e futura di grave crisi economica e le conseguenti risposte dei lavoratori al tentativo di farne pagare a loro il costo. Ciò è confermato dal fatto che il governo ha annunciato norme che dovrebbero impedire di bloccare strade, aeroporti e ferrovie, forme di lotta utilizzate da tutti i lavoratori in casi particolarmente drammatici.
L'attacco al contratto nazionale, le nuove norme che si intendono introdurre sulla rappresentatività sindacale, la nuova concertazione tra governo, confindustria e sindacati confederali che si è trasformata in una vera e propria alleanza neocorporativa, sono elementi finalizzati ad impedire le rivendicazioni e la difesa dei diritti dei lavoratori. Ciò avviene proprio quando più grave è la crisi economica, più pesanti le conseguenze per i lavoratori e maggiore la necessità di risposte determinate.
Lo scopo del governo è quello di imporre per legge la pace sociale, vietando e criminalizzando il diritto di sciopero. Di ridurre al silenzio i lavoratori mentre si celebrano i misfatti nel settore dei trasporti - Fs , Tirrenia, Alitalia - con migliaia di esuberi, di messa in mobilità, di licenziamenti e il relativo aggravio sulla qualità del servizio e dei costi
UN COLPO DI MANO CHE VA SVENTATO SUL NASCERE , INSIEME A TUTTI I TENTATIVI PROTESI A METTERE AL BANDO LA COSTITUZIONE E I DIRITTI FONDAMENTALI.
Illegittima e autoritaria l'ipotesi di consegnare lo sciopero, che è un diritto individuale sancito dalla Costituzione, alla disponibilità gestionale di sindacati che rappresentino il 50% dei lavoratori; assurdo perché in molte aziende la sindacalizzazione non arriva neanche al 50%. Nonché il referendum preventivo che tende a dilazionare e snaturare l'azione di sciopero, già oggi estremamente contrastata dalle limitazioni della Commissione di Garanzia e dai ripetuti divieti del governo. Altrettanto improponibile è l'adesione preventiva allo sciopero, un non senso giuridico che prevederebbe l'impossibilità del singolo di poter mutare il proprio atteggiamento rispetto ad un'azione sindacale indetta. Inaccettabile infine la forma di lotta virtuale che di fatto elimina il diritto di sciopero ed assegna alle parti la capacità/volontà di individuare la “penale” per l'azienda in caso di “sciopero lavorato”, mentre ai lavoratori si ritira l'intera giornata di lavoro: quindi la perdita secca della giornata per il lavoratore ed una impercettibile riduzione dei profitti per l'azienda.
Contro questo ennesimo tentativo di eliminare il diritto di sciopero rispondiamo con la mobilitazione immediata contro governo e padroni, cisl, uil e ugl e finalizzando a questo obbiettivo gli scioperi già programmati a partire da quello per il trasporto aereo del 4 marzo.
Il sindacalismo di base ha indetto una manifestazione nazionale a Roma il 28 marzo e uno sciopero generale per il 23 aprile anche per difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale
Cub – Confederazione Cobas – SdL intercategoriale
26 febbraio 2009
Comunicato stampa
L'attacco al diritto di sciopero
è un attacco alla democrazia
Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.
Dietro un linguaggio formalmente tecnicistico, presentato come un intervento per il solo settore trasporti, il governo predispone la legislazione per gestire la fase attuale e futura di grave crisi economica e le conseguenti risposte dei lavoratori al tentativo di farne pagare a loro il costo. Ciò è confermato dal fatto che il governo ha annunciato norme che dovrebbero impedire di bloccare strade, aeroporti e ferrovie, forme di lotta utilizzate da tutti i lavoratori in casi particolarmente drammatici.
L'attacco al contratto nazionale, le nuove norme che si intendono introdurre sulla rappresentatività sindacale, la nuova concertazione tra governo, confindustria e sindacati confederali che si è trasformata in una vera e propria alleanza neocorporativa, sono elementi finalizzati ad impedire le rivendicazioni e la difesa dei diritti dei lavoratori. Ciò avviene proprio quando più grave è la crisi economica, più pesanti le conseguenze per i lavoratori e maggiore la necessità di risposte determinate.
Lo scopo del governo è quello di imporre per legge la pace sociale, vietando e criminalizzando il diritto di sciopero. Di ridurre al silenzio i lavoratori mentre si celebrano i misfatti nel settore dei trasporti - Fs , Tirrenia, Alitalia - con migliaia di esuberi, di messa in mobilità, di licenziamenti e il relativo aggravio sulla qualità del servizio e dei costi
UN COLPO DI MANO CHE VA SVENTATO SUL NASCERE , INSIEME A TUTTI I TENTATIVI PROTESI A METTERE AL BANDO LA COSTITUZIONE E I DIRITTI FONDAMENTALI.
Illegittima e autoritaria l'ipotesi di consegnare lo sciopero, che è un diritto individuale sancito dalla Costituzione, alla disponibilità gestionale di sindacati che rappresentino il 50% dei lavoratori; assurdo perché in molte aziende la sindacalizzazione non arriva neanche al 50%. Nonché il referendum preventivo che tende a dilazionare e snaturare l'azione di sciopero, già oggi estremamente contrastata dalle limitazioni della Commissione di Garanzia e dai ripetuti divieti del governo. Altrettanto improponibile è l'adesione preventiva allo sciopero, un non senso giuridico che prevederebbe l'impossibilità del singolo di poter mutare il proprio atteggiamento rispetto ad un'azione sindacale indetta. Inaccettabile infine la forma di lotta virtuale che di fatto elimina il diritto di sciopero ed assegna alle parti la capacità/volontà di individuare la “penale” per l'azienda in caso di “sciopero lavorato”, mentre ai lavoratori si ritira l'intera giornata di lavoro: quindi la perdita secca della giornata per il lavoratore ed una impercettibile riduzione dei profitti per l'azienda.
Contro questo ennesimo tentativo di eliminare il diritto di sciopero rispondiamo con la mobilitazione immediata contro governo e padroni, cisl, uil e ugl e finalizzando a questo obbiettivo gli scioperi già programmati a partire da quello per il trasporto aereo del 4 marzo.
Il sindacalismo di base ha indetto una manifestazione nazionale a Roma il 28 marzo e uno sciopero generale per il 23 aprile anche per difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale
Cub – Confederazione Cobas – SdL intercategoriale
26 febbraio 2009
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